1) Se prendete un sasso in mano, credete che l’abbiate fatto davvero?
Bè, beee. Sono una pecora, no? Non si risponde mai a una domanda con un verso animale, necchemai con un’altra domanda (inversa). Ma, visto che sono una pecora, non ho mani. Ergo la domanda è nulla.
2) Se avete preso quel sasso, perché l’avete fatto?
Non l’ho fatto, ma supponiamo: sono una mano morta. Ergo, energon. Allora saprei sempre quelle cose che dovrebbero sapere le mani morte, le quali forse possono avere dei motivi, nel loro mondo/dimensione, per fare qualcosa nel caso siano, e niuna cosa nel caso non siano.
3) Credete nella vita? E nell’entropia?
Innanzi tutto grazie del plurale maiestatis. Dagliene secche. In secondo luogo, bisogna postulare la credibilità del credere. Fatto ciò, prendere un etto di burro. Mangiarlo. Rimestare per mezz’ora. Cuocere a bagnomaria per sei giorni. Rigozzare sul cruscotto. Ora il piatto è pronto! E’ risaputo inoltre che una qualunque cosa cucinata un tempo era viva (tranne i castori) e poi morta, inverocchè la consumiamo. Quindi la vita esiste acastoricamente, l’entropia forse. Forse.
4) Pensate che ci siano più universi, o sia tutto nulla?
Pensare è come il sale: sala. Però, in virtù del principio tradizionale, possiamo postulare il pensiero, postulandolo. Ergo possiamo postulare. Suppuriamo allora che un universo versi in cattive condizioni: gli altri universi dovrebbero soccorrerlo. Se poi non lo fanno, sono cazzi di Universo. E tutto questo sarebbe nulla?
5) Dove sareste se non foste nato? Sareste stato?
Stare o stirare stirellando, direbbe Klachec, sono sintomi della stessa manica. Effettivamente dunque, la questione va risolta partendo dal fondo, anche se spesso questi è incrostato di nettume. Chi muore si trova nella medesima condizione di chi non nasce. Forse. Ed è il forse a spingerci a dichiarare: siamo forse mai stati morti prima di nascere vivi? O siamo morti nascendo da una vita/morte morta (o viva, a seconda)? Ma poiché rispondere con domande è come succhiare con il culo, allora questo dico: postuliamo che io sia morto (anche gli altri magari, ma non voglio parlare di chi non è presente perché è atto malvagio). Se ciò corrisponde a verità, e gli corrisponde per vie traverse, allora posso affermare di abitare sul fiordo di Tarabaralla Glaglaglaglaglaglaglaglagla. Caclica.
Siete di beskagus.